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Intanto vanno e vengono ragazzi

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Intanto vanno e vengono ragazzi
su selciati di orme vaghe, impronte
di morti un tempo indolentemente accorti
nelle pause tra un pensiero e l'altro
mentre entro il calco di un racconto
stampavano con spenta negligenza
sentinelle di inadeguati passi.
Ma, schizzando pioggia e fango dalle scarpe
nella corsa irriverente come il fiore
che lacerati i semi si affaccia in un bagliore,
intanto vanno e vengono ragazzi
tra corridoi e strade, bar affollati e case
con portoni che non si assomigliano
se non per quell'entrarvi già scappando -
finché non metteranno il piede sopra un'orma.
Sorpresi nell'inciampo lì si volteranno,
non per tornare -
per sapere di essere già stati.





 Giorgio Cornelio - 03/11/2014 19:48:00 [ leggi altri commenti di Giorgio Cornelio » ]

Vado e vengo anch’io, mi (ri)volto, t’inseguo, e sempre mi meraviglio...

" Ebbene, anche se non mi tocca,
ebbene, guardami per ora nella polvere
tenera dei capelli: la primavera è lunga
meno di uno sguardo adorabile, e farò pasqua
con una musica americana, farò i mici fatti,

farò: celebrando magari gli uccelli intristiti
che non possono tornare, nemmeno per cortesia,
nemmeno per fedeltà tornare verso il nord, e qualche
povera legislazione che ritarda
da tanto tempo, che trafela."



 Giorgio Cornelio - 03/11/2014 19:48:00 [ leggi altri commenti di Giorgio Cornelio » ]

Vado e vengo anch’io, mi (ri)volto, t’inseguo, e sempre mi meraviglio...

" Ebbene, anche se non mi tocca,
ebbene, guardami per ora nella polvere
tenera dei capelli: la primavera è lunga
meno di uno sguardo adorabile, e farò pasqua
con una musica americana, farò i mici fatti,

farò: celebrando magari gli uccelli intristiti
che non possono tornare, nemmeno per cortesia,
nemmeno per fedeltà tornare verso il nord, e qualche
povera legislazione che ritarda
da tanto tempo, che trafela."



 Silvia De Angelis - 12/10/2014 20:31:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Immagini di gioventù, che vive nel tempo, e che riprone le stesse azioni dei suoi avi...
Sempre originalissima nella tua scrittura poetica, un caro saluto,silvia

 Cristina Bizzarri - 12/10/2014 16:08:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Franca, sono felice che tu abbia sentito quello che volevo trasmettere.

 Franca Alaimo - 11/10/2014 18:16:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Il testo mette in comunione segreta giovani e vecchi, vivi e morti; i primi (dei giovani ragazzi), ripercorrendo itinerari già fatti, splendori già un tempo sbocciati, non pensano, nell’allegria della loro esuberante vitalità, a chi li ha preceduti, calpestando le stesse strade, infilando gli stessi portoni, finché qualche volta accade che per un misterioso presentimento hanno l’intuizione di essere vissuti già prima; in quel momento il tempo si azzera e ha luogo una perfetta coincidenza tra il prima e l’adesso. E’ difficile rendere in poesia sensazioni così sfuggenti e al limite del dicibile, ma Cristina lo sa fare: lo ha dimostrato più di una volta.

  Cristina Bizzarri - 10/10/2014 13:48:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie delle vostre letture, interessanti, piene di voi caro Wasp! Ognuna mi parla di voi, vi sento. Vi ascolto.

 Nando - 10/10/2014 13:05:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Lorenzo, perdonami se ti dico di lasciarti ispirare dall’ascolto: Dove hai letto nel mio commento che io stia studiando? Ho scritto dell’importanza dello studio, ma questo è un’altra cosa. Non credi anche tu che sia più agevole bere l’acqua con un bicchiere e navigare il mare con una barca piuttosto che a nuoto?
Ancora, a volte mi sembra di leggere gli annunci del marketing: Che cosa significa che un ingegnere ti abbia invitato etc. etc..Un singolo rappresenta l’universalità? Tutti gli ingegneri di tutte le facoltà di tutto il mondo...o creiamo di nuovo la suddivisione tra gli illuminati ( ingegneri che adesso aborriscono gli studi della ragione) e quelli con le menti condizionate etc. etc.
Io mi chiedo perché dobbiamo dividere così rigidamente due esperienze umane entrambe valide, perché o ispirati o il nulla, non funziona così, da quel che mi sembra di osservare, nemmeno nell’ arte. Tutto è numero, misura, qualcuno disse.

 Lorenzo Mullon - 10/10/2014 12:24:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

studia studia studia Ferdinando, se lo senti come un qualcosa di imprescindibile per la tua poesia, benissimo
bisogna studiare, chi lo mette in discussione, poi ad un certo punto inizierà pure un po’ di ispirazione
a Milano c’era un professore di ingegneria che mi aveva invitato nel suo studio ~ appunto, studio ! ~ per tentare di capire cosa c’è in comune tra l’ispirazione scientifica e la poesia
fino a cinquant’anni aveva progettato solo "di testa", e poi invece le soluzioni gli arrivavano in sogno
voleva capire se succedeva anche a me così
tu studia, studia studia studia, è giusto, giustissimo, e poi stiamo a vedere

 Lorenzo Mullon - 10/10/2014 11:52:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

< la poesia non va mai corretta, se il nostro orecchio è limpido
ma la forma di quello che scriviamo maldestramente sì . . . "la poesia è ispirazione, la "tecnica" la troverà l’ispirazione stessa" . . . pardon, bisogna eliminare un "la", che però non è una nota, le note musicali sono sempre le benvenute ! >

 Nando - 10/10/2014 11:45:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ma vedi, caro Lorenzo, tu rifiuti il dogmatismo e poi scrivi encicliche dogmatiche: la poesia è questo e non quest’altro, il quest’altro è eresia...poi sentenzi da buon giudice di un’altra "santa" inquisizione: tu sei presuntuoso (e ciò è vero: ma da non poeta, non puoi riportare solo quello che più è congeniale alle tue tesi,correttezza chiede una possibile completezza del pensiero alteui) perché vuoi scrivere con la ragione (questa maledetta strega!), non scrivi con l’ispirazione (ti ammiro se in quel che scrivi sei certo di saperti ispirato, è un po’ come la fortuna di alcuni tra i credenti: sono certi dell’esistenza di Dio e mai dubitano; a me capita spesso d’interrogarmi e anche su molto altro).
Vedi, Lorenzo, ci conosciamo così poco che appare un azzardo, ad esser nel dolce stil novo - non so bene che cosa sia ma mi piace, così chiudeva un comico del passato le sue perfomance verbali -, rimproverare ad un altro il non mettersi in discussione o il dover lavorare su se stessi: stiamo parlando di poesia, non di psicologia (una tra le più apprezzate poetesse italiane ha scritto versi dedicati al suo psicanalista). Inoltre, da diligente ignorante, non possiedo una mia cultura per definirmi temporanemente il contorno di che cosa s’intenda per poesia e le sue origini storiche e linguistiche, per cui cerco tra voi esperti; allora, se è vero che la scuola non sforna dei Dante, Petrarca, Ungaretti, Seccareccia (aggiungerei anche i "poeti dell’ascolto" della Ferramosca), è pur vero che senza quelle premesse (cioè lo studio, non la scuola se non come "cenacolo" e fucina) non avremmo avuto questi grandi poeti.
Per non annoiare oltre Cristina e i suoi ospiti, cincludere con la convinzione che sia più opportuno dirci che cosa non sia per noi la poesia, piuttosto di presumerne di esserne gli eletti al punto di possederne il documento d’identità.
Ho conosciuto mio padre, è certo, lo stesso padre dei miei fratelli, ma qunto diversi tra loro i "nostri" tre padri!
Adesso, se vuoi, continuerò ad "ascoltarti" e sai perché? Perché non credo che tu le spari, diversamente da me, né grosse né sottili.

 Lorenzo Mullon - 10/10/2014 10:34:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

ma caro Ferdinando, sai perché non esiste nessun corso di laurea in poesia all’università?
semplicemente perché non si può insegnare come scrivere poesie
sarebbe del tutto inutile
la poesia è ispirazione, la "tecnica" la troverà l’ispirazione stessa
e le poesie non andrebbero nemmeno corrette, se si riesce ad ascoltare l’ispirazione con un orecchio limpido
le correzioni sono dei principianti
( e siamo tutti principianti, mi sembra )
questo mica lo dico io, che sono un foglietto di carta straccia, lo dicono poeti straordinari
metro misura ordine e regola sono i parametri della costrizione, non dell’arte
ma tu hai le tue idee fisse, hai la presunzione di scrivere poesie senza ispirazione ~ l’hai scritto ~ poesie della "ragione" ! e invece di metterti a fare un lungo lavoro su te stesso, per liberare la mente e captare l’ispirazione, ne spari di tutti i colori
non ti metti mai in discussione?

 Ferdinando Battaglia - 10/10/2014 09:31:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Vedi, ti leggevo ieri mattina, dopo aver sfogliato delle pagine sulla poesia, scritte da una poetessa docente universitaria, che rielaborando delle lezioni in aula, ne ha tratto un bellissimo libro, che tra l’altro aiuta l’incolto a farsi luce nella selva di mitizzazioni personali, a volte lasciate in giro non come opinioni ma certe verità.
Tornando alla lettura della tua, dopo appunto quegli appunti, meglio ho compreso il concetto di metro, di misura, di dare un ordine e una regola a ciò che altrimenti dispare (ora così ho capito io). Allora il tuo testo, rende visibile la trasparenza, ferma la vita in forma, ci rende ordinati nel disordine dell’esuberanza che presto sfuma in debole participio, ci rende consapevoli di quegli inciampi che furono e sono anche nostri.
Ciao Prof.ssa.

 Sara Cristofori - 10/10/2014 08:09:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

una frenesia di gioventù e vita che culmina nella bellezza della chiusa "Sorpresi nell’inciampo lì si volteranno, non per tornare - per sapere di essere già stati"... :)

 Robert Wasp Pirsig - 09/10/2014 18:59:00 [ leggi altri commenti di Robert Wasp Pirsig » ]

Bella, sai? Piena di te e delle tue ampie notazioni da volo a vela.

 Lorenzo Mullon - 09/10/2014 12:08:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

è un gesto misterioso quello di voltarsi
ci si può voltare dietro
o voltare dentro

 cristiana fischer - 09/10/2014 12:08:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

uno sguardo largo, che trapassa anche il tempo, e la scena briosa e agitata si fa calma e chiara

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